venerdì 14 novembre 2008

eluana englaro

ciao, dopo il primo post un po' semplicistico, vorrei sapere il vostro parere sulla decisione della cassazione in merito alla vicenda di eluana englaro....
questa vicenda mi lascia dubbioso....da cristiano,ma anche moralmente, sono contrario all'eutanasia,ma quando con tanta fermezza e sicurezza un padre afferma dopo la sentenza "mia figlia ha vinto", noi come dovremmo porci di fronte a queste situazioni???

4 commenti:

Anna Rizzoli ha detto...

Credo che su questioni di vita e di morte sia impossibile emettere giudizi generali. Si deve vedere persona per persona, considerare da vicino tutte le variabili. Fermo restando il diritto alla vita e il principio di non violenza, del non nuocere ad altri, non credo si possa decidere una volta per tutti, men che meno giuridicamente con norme troppo ferree. Cosa succede a una persona in coma? Quelle che tornano affermano di aver visitato con la coscienza dimensioni sconosciute ai più. Si può veramente dire che quello che una persona affermava prima valga anche dopo che un incidente si sia realmente verificato? Mantenere troppo forzatamente in vita un corpo ormai distrutto è violenza o no? Non è possibile oltrepassare una certa soglia, in questi casi la sicurezza di giudizio è segno di scarsa profondità dello stesso.

cinzia demi ha detto...
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cinzia demi ha detto...

Il tema che vuoi affrontare è impegnativo e riguarda la coscenza di ognuno di noi: sta nell'intimo, nascosta tra la ragione e l'emozione, la verità che cerchiamo. Certe volte ci penso e mi domando perchè ci battiamo per la pena di morte e poi ci sentiamo in diritto di tagliare i ponti "di vita" ad una ragazza che, comunque, al di là di tutto, pare sia capace ancora di una certa sensibilità e soffrirà staccandola da quella macchina, eccome se soffrità...
Eppure qualcuno lo ritiene necessario, il padre stesso: ma non sarà solo per un suo egoismo, se pur giustificato anche dalla sua sofferenza?
Possiamo solo sperare che la vita futura, quella che l'aspetta, le offra un'opportunità migliore.
Cinzia Demi
(l'ho riscritto perchè per sbaglio l'avevo cancellato)
14 novembre 2008 11.00

Elisa Gilli ha detto...

Eh si, è proprio una bella domanda, che tocca una questione piuttosto delicata! Anche io da cristiana non saprei cosa dire! condivido molto sia il commento di Anna che di Cinzia: dipende innanzitutto da persona a presona, da situazione a situazione! Non oso nemmeno immaginare la sofferenza di un padre che vede ogni giorno la propria figlia ridotta così, e non posso neppure immaginare la sofferenza di Eluana stessa! Difficile dire: togliamole il sostentamento perchè sta soffrendo e così no lo farà più; ma difficile anche dire: è comunque una vita la sua e va preservata! ma che vita è??...io sinceramente un arisposta non ce l'ho e spero di non dovere mai trovarmi nella situazione tale per cui dovrò decidere della vita di un altro! perchè la vita non è nostra: ne di Eluana stessa, ne di suo padre...